Il Paraclito, i grandi Bodhisattva e il Bosatsu dell’Oriente XII

Il Tempio Mondiale di Sûkyô Mahikarì situato a Takayama (Giappone)

«È impossibile  riuscire a capire tutto sin dall’inizio. Prima di aver oltrepassato almeno l’ottanta per cento di altezza di una montagna è impossibile vedere qual è l’aspetto reale della sua vetta; non si può nemmeno avere una veduta generale del paesaggio circostante. Quando, però, si è saliti fino alla sommità, la visione è completa» (P. 123 del libro Goseighen).     Kòtama Okada

12.6. Il Bosatsu dell’oriente VI

Abbiamo visto nell’articolo precedente che affinché possa regnare la pace tra gli uomini, occorre innanzitutto che le più importanti religioni attuali prendano coscienza che i loro fondatori sono stati ispirati dallo stesso Dio creatore che si è manifestato attraverso i suoi messaggeri divini, cioè Archai, Arcangeli e Angeli, in luoghi e in tempi diversi, alfine di educare e frenare l’umanità nella sua evoluzione materiale. Ciò deve portare a un loro risveglio spirituale superiore in modo da riconoscere l’unico e il solo Dio Creatore del nostro Universo, cui Rudolf Steiner quale Maestro di saggezza e dell’armonia dei sentimenti e in qualità di altissimo iniziato chiaroveggente, ha indicato come “Io Sono l’Io Sono”, cosicché possano pregarlo insieme nel nuovo “Tempio Mondiale” del terzo millennio costruito a Takayama (Giappone), secondo la rivelazione divina ispirata a Yoshikazu Okada, il fondatore di Sûkyô Mahikarì. Abbiamo citato  due correnti spirituali che hanno il compito di unificare le religioni attuali della Terra, di cui: una esoterica proveniente dal cristianesimo-rosicruciano a orientamento antroposofico, dietro di cui agiscono gli altissimi Maestri di saggezza occidentali Rudolf Steiner, Cristian Rosenkreutz e il Maestro Gesù. L’altra exoterica proveniente dall’estremo oriente, quale corrente universale sincretica sovra religiosa con tratti più accentuati di carattere shintō-buddhista di  nome Sûkyô Mahikarì, fondata appunto da Yoshikazu Okada, cui assumerà più tardi secondo la rivelazione divina, il nome di Kòtama Okada e successivamente il nome di grande Maestro venerabile e guida, “Sukuinuscisama”. È alquanto difficile scrivere la biografia di Yoshikazu Okada, in quanto non ci sono fonti ufficiali biografici di un suo eventuale  cammino iniziatico o di appartenenza a correnti esoteriche cui hanno in qualche modo contribuito alla formazione del suo pensiero filosofico-religioso.  L’unico libro accessibile è  come citato il “Daiseisciu” (il grande e sacro Maestro), il quale non vuole rappresentare una visione strettamente biografica del fondatore di Mahikari, ma piuttosto un’agiografia fatta da esperienze personali del discepolo e autore Kentaro Scibata e da racconti di altre persone aderenti a Mahikari e da insegnamenti dello stesso Maestro fondatore, divulgati nei corsi di formazione a carattere iniziatico per entrare nell’organizzazione religiosa di Sûkyô Mahikari. Diversi autori stranieri e occidentali, tra cui Wikipedia, Andrea Molle, e il saggista sociologo e direttore del centro del CESNUR Massimo Introvigne, per quanto ne sappiamo, sembrano non aver colto completamente la parte biografica più profonda ed esoterica del Maestro e fondatore di Sûkyô Mahikari.  Questa parte riguarda la dottrina dei Bodhisattva quale attesa escatologica giapponese buddhista del nuovo Bodhisattva successore del Buddha Gautama, vale a dire il Bodhisattva Maitreya (conosciuto anche come Miroku). Lo stesso Introvigne, cui ebbi modo anni fa di incontrare nello Sciò Dojo di Torino come iniziato del primo corso di Mahikarì, alfine di scrivere un libriccino sull’organizzazione di Mahikarì (vedi “Sûkyô Mahikari” – Editrice Elledici) non ha saputo cogliere il lato più profondo del Maestro e Bosatzu Kòtama Okada, nonostante avesse avuto la possibilità di accedere alla conoscenza dei corsi d’iniziazione superiori.

Certamente la dottrina dei Bodhisattva è abbastanza complessa come abbiamo cercato di spiegare in tutti gli articoli precedenti apparsi nel blog “Pensieri Antroposofici dell’Anima”, cui non viene affrontata per quanto ne sappiamo  da nessun autore che abbia scritto sul nuovo movimento religioso giapponese di Sûkyô Mahikari, sia italiani che stranieri e né tantomeno dai corsi di formazione spirituale o iniziazione di Sûkyô Mahikari, laddove se ne fa solo un piccolo accenno nel libro delle rivelazioni divine ossia il “Goseighen”, dove a pag.238 è scritto:

“il vostro Maestro è il vostro Maestro, ma non lo è unicamente  per voi. È ormai il Maestro della vita dell’umanità eterna, in quanto rappresentante di Dio sulla terra. Per ben cinque anni, Dio gli ha fatto seguire la pratica di Bosatsu [Bodhisattva]. Da allora, non è più soltanto il vostro Maestro, ma viene ispirato da Dio al fine di realizzare un paese divino  con la missione di Maestro dell’umanità. Dio lo ispira affinché la discesa del futuro Messia [Miroku o il Bodhisattva Maitreya], prevista nel Suo piano [divino], possa realizzarsi” (Ibidem, P. 448).

Come possiamo leggere da questo stralcio di rivelazione ricevuto dal  Maestro fondatore Kòtama Okada o, meglio, da Sukuinuscisama, il mattino del 10 dicembre del 1965, ove ci fa capire che il Maestro Kòtama non è il Messia (Miroku) che deve venire, ma egli era  un uomo tra i più evoluti del Giappone cui fu scelto come strumento dal futuro Buddha Maitreya, alfine potesse divulgare la sua dottrina in modo da preparare uomini che possano riconoscerlo e accoglierlo nella sua discesa e completa incarnazione in un corpo fisico terreno, durante il secondo terzo  del sesto periodo postatlantico, cioè fra circa 5000 anni d.C. Abbiamo cercato di spiegare  negli articoli precedenti quanto sia complesso dare un’esatta definizione sulla natura di un Bodhisattva, per il fatto che occorre distinguere le diverse classi tra il cerchio dei dodici Bodhisattva celesti che operano dalla sfera del Budhi (vedi la nota 1 )33 che non si incarnano mai, e il cerchio dei dodici Bodhisattva umani che si incorporano in ogni secolo nel corpo astrale di uomini normali evoluti o iniziati, attraverso i quali  fanno fluire la conoscenza spirituale nell’umanità, alfine che questa possa maturare e realizzare la meta divina assegnatale dal Creatore. Anche qui occorre però fare una distinzione tra i Bodhisattva occidentali che si incarnano completamente in ogni secolo come uomini, e quelli orientali che  non si incarnano mai ma, s’incorporano ogni secolo nel corpo astrale di uomini terreni evoluti per circa 5000 anni; alla fine,  però, devono scendere sul piano fisico e fare un’incarnazione completa, attraverso la fecondazione di una coppia terrena che possa dargli un corpo adeguato alle sue facoltà spirituali, altrimenti dovranno attendere fino a che ciò sia possibile. Dopodiché verso i trenta trentatré anni, percorrono ciò che Rudolf Steiner chiama il cammino di “buddha umano” fino alla completa Illuminazione e trasformazione del corpo astrale in Sé spirituale, o secondo la  dottrina del Buddhismo Mahāyāna  nel corpo sacro superiore che Rudolf Steiner chiama “Nirmanakaya”, con il quale il Bodhisattva salito alla dignità di Buddha può ora manifestarsi nel mondo eterico dai mondi spirituali superiori, in quanto la sua permanenza nel nostro mondo attraverso il ciclo delle rinascite è terminata, non ha più bisogno di reincarnarsi nel nostro eone terrestre.

Il Bodhisattva Maitreya succeduto al Buddha Gautama, come già citato si incorporò per la prima volta nel quarto periodo postatlantico, circa un secolo prima della venuta del Cristo Gesù, nel maestro degli esseni e dei terapeuti “Jeshu ben Pandira” che, come sappiamo, fu lapidato e impiccato dai sacerdoti farisei. Egli si è poi manifestato e incorporato circa un terzo dopo nel quinto periodo di cultura postatlantico, prima nel grande Iniziato cristiano-rosacruciano Rudolf Steiner (1861-1925) per circa un settennio, attraverso il quale ha potuto far fluire la conoscenza dei mondi spirituali superiori rinnovando completamente il cristianesimo esoterico, enunciando per la prima volta la giusta comprensione della legge karmica e della reincarnazione, che la Chiesa romana aveva confutata e ritenuta eretica dal terzo secolo d.C. Dopodiché  si è manifestato mezzo secolo dopo a oriente, a un laico giapponese che ha dovuto preparare spiritualmente e moralmente, prima di poterlo incorporare in modo da sopportare il fuoco bodhisattvico. Per cui Yoshikazu Okada affinché potesse sopportare il fuoco spirituale, venne preparato attraverso un cammino iniziatico  superiore tramite un tirocinio spirituale, un cammino di purificazione ed elevazione  morale fino a raggiungere il livello di Bosatsu; in altre parole, possiamo dire che affinché il Bodhisattva Maitreya (Miroku Messia = Dio) potesse incorporarsi in lui (nel corpo astrale), occorreva che da uomo normale si elevasse a livello di Bosatsu attraverso un tirocinio spirituale, ovverosia doveva purificare e trasformare coscientemente una parte del suo corpo astrale in Sé spirituale, arrivando cioè al “Satori”, o “Illuminazione” spirituale, ovverosia all’unione col suo Io superiore.

Ciò che Kòtama Okada fece con grandi sforzi e umiltà spirituale fu quello di realizzare la veggenza immaginativa attraverso il fuoco della nuova “Pentecoste” similmente a come fu per gli apostoli dopo il commiato del Cristo; vale a dire l’apertura del terzo occhio (Ajna) com’è possibile vedere in alcune foto del fondatore dove si nota una protuberanza  sulla sua fronte molto pronunciata, cui è rappresentata come si può vedere, anche  dalla sfera rossa posizionata alla sommità del Tempio di Takayama. Dobbiamo dire che Sukuinuscisama non aveva sviluppato solo la veggenza immaginativa, con la quale   poteva prendere coscienza della terza gerarchia gli Angeli, Arcangeli e Archai, ma, egli era cosciente anche dell’esistenza della seconda gerarchia, cioè le Potestà (Elohim), le Virtù e le Dominazioni, in quanto aveva sviluppato anche la veggenza ispirativa, giacché poteva udire. la voce di Dio attraverso le diverse rivelazioni affluitegli per diversi anni, da cui nasce il nuovo culto rinnovato a Jahvè o Jehovah, dell’offerta del cibo e dei prodotti della terra durante la festa di ringraziamento mensile di Sûkyô Mahikari. In tal modo divenne il portatore del Bodhisattva Maitreya per circa due settenni; il primo messaggero di un ordine superiore religioso della nuova epoca dell’anima cosciente, tramite cui  gli furono affidati diversi compiti. Uno dei quali, similmente al compito della Scienza dello Spirito o antroposofia, è quello di preparare delle anime umane tramite la purificazione del battesimo del fuoco spirituale, affinché siano idonee quali semi del sesto periodo di cultura del quarto millennio, laddove devono essere in grado di riconoscere e accogliere il  Bodhisattva Maitreya cui nel sesto periodo della quinta Epoca, dovrà  salire alla dignità di Buddha.  Possiamo a questo punto chiedere perché fu scelto un laico giapponese proveniente da una formazione militare e  come avvenne la chiamata dai mondi spirituali di Yoshikazu Okada?  (12.6. continua ).

Collegno,    agosto  2023                                       Antonio  Coscia

Note  Antroposofiche

33      Vedi la nota (1) del primo articolo del blog  Pensieri Antroposofici dell’Anima :  “Il Paraclito, i grandi Bodhisattva e il Bosatsu dell’Oriente I”.

Un pensiero su “Il Paraclito, i grandi Bodhisattva e il Bosatsu dell’Oriente XII

  1. Pingback: Il Paraclito, i grandi Bodhisattva e il Bosatsu dell’Oriente XV – Pensieri Antroposofici dell'Anima

Lascia un commento