La natura corporea, animica e spirituale dell’uomo II

Rappresentazione del corpo energetico

«Vi sono, nell’insieme, sette forze eteriche prime, forze plasmatrici che operano nel cosmo, di cui però soltanto quattro si rivelano nei processi spaziali e temporali del nostro mondo odierno dei fenomeni … La scienza spirituale orientata antroposoficamente designa queste quattro specie di etere, quali: “Etere di calore, etere di luce, etere chimico o del suono e etere di vita” (Le forze plasmatrici eteriche, di G. Wachsmuth).

2. Il corpo eterico

Come abbiamo visto nell’articolo precedente, il nostro corpo fisico umano è nella sua essenza corporea-amimica-spirituale molto complesso, per il fatto che come rivelatoci da Rudolf Steiner si sono introdotti degli spiriti inibitori luciferici, i quali hanno degenerato e che degenerano tuttora nell’uomo il vero corpo fisico o fantòma, e di conseguenza come vedremo, anche gli altri arti costitutivi umani. Abbiamo visto che senza l’influsso luciferico l’uomo camminerebbe invisibile in questo mondo e prenderebbe coscienza di tutta la spiritualità che lo circonda. Ma se così fosse l’uomo potrebbe ancora sviluppare in sé la coscienza autonoma e libera? Sarebbe ancora nella condizione di sviluppare la facoltà di distinguere il bene dal male in modo da elevarsi a stati superiori di coscienza? A queste domande possiamo rispondere che, se gli Dei non avessero permesso che esseri luciferici si inserissero nel nostro corpo astrale come una specie di parassita e non ci avessero dato la facoltà di sviluppare la libertà e l’autonomia, e con essa il libero arbitrio del bene e del male, non avremmo avuto neanche la possibilità di sviluppare forze superiori ed elevarci a stati di coscienza superiori nella scala gerarchica. Se l’uomo non avesse conosciuto il male, non avrebbe nemmeno conosciuto il bene, e con esso l’amore cosmico umano introdotto dal Cristo nell’evoluzione terrena. Se dunque non fosse esistito il male, non avremmo avuto la possibilità di sviluppare forze più vigorose per superarlo ed elevarci fino al mondo degli Dei superiori e persino oltre i Serafini. Sì, saremmo rimasti in un mondo paradisiaco al di fuori del bene e del male, ma avremmo per sempre vissuto in uno stato di coscienza di sogno crepuscolare lunare.

L’intento degli Elohim o Spiriti della Forma, era quello che dopo aver fatto fluire nell’Epoca Lemurica una parte della loro scintilla di fuoco nel nostro corpo astrale, cioè il loro Io, dopo averci innalzato da uomini-animali al regno umano superiore, avrebbero voluto che non scendessimo troppo nella materia densa terrestre; volevano che la nostra evoluzione avvenisse nell’ambito dell’elemento aereo, simile agli uccelli. Era nelle loro intenzioni che potessimo divinizzarci già durante la metà dell’Epoca Atlantica, cosicché non saremmo passati attraverso il dolore e la sofferenza, ma ci avrebbero elevati sino al rango divino: un’umanità unificata, un’anima di gruppo che avrebbe rispecchiato il mondo circostante agli Dei. Ma, se fosse avvenuto ciò, così come era nell’intenzione degli Spiriti della Forma, l’uomo non avrebbe mai avuto la possibilità di sviluppare il massimo bene, ossia il vero amore cosmico umano introdotto dal Cristo nell’evoluzione terrena; non sarebbe mai potuto diventare un essere autonomo e libero, ma sarebbe rimasto per sempre un semplice specchio divino. Tuttavia, gli Dei superiori non vollero questo, ma permisero invece che degli esseri luciferici si unissero al corpo astrale dell’uomo. Ovvero, diversi Angeli rimasti indietro durante l’evoluzione lunare si inserirono nel corpo astrale dell’uomo, facendo sì che il corpo astrale si oscurasse e si scindesse in due parti: una parte superiore rimase luminosa, entro la quale gli Dei o Elohim solari fecero fluire il loro Io o la nostra Individualità superiore, mentre l’altra parte inferiore si oscurò e appesantì a causa delle basse passioni e brame del corpo astrale non purificato dagli spiriti luciferici. L’uomo, in tal modo, si unì col fuoco terrestre prima del previsto, avviando così il suo cammino evolutivo attraverso le incarnazioni terrene. Questo permise però all’uomo di divenire un essere autonomo e libero. Resta comunque importante sottolineare che, mentre gli spiriti luciferici gli insufflarono le forze per sviluppare il libero arbitrio, gli diedero anche la possibilità di compiere il male. Quel male che causò nell’uomo, per decreto divino, la compensazione attraverso il dolore e la sofferenza a causa dell’egoismo. Inoltre, come vedremo più avanti, ciò portò alla legge karmica per l’intromissione delle forze arimaniche nel corpo eterico.

Il corpo eterico è dunque un secondo elemento costitutivo della natura umana. Esso interpenetra tutto il corpo fisico dell’uomo, sporgendo dalla testa umana soltanto di qualche centimetro. Il corpo eterico è simile al corpo fisico umano, ma molto più complesso, giacché anch’esso costituito da organi eterici quali il cuore, la testa, ecc., i quali influiscono sugli organi del corpo fisico alimentando e regolando la loro vitalità. Ogni essere vivente è costituito da un corpo eterico, occorre però dire che nell’uomo è molto più complesso per il fatto che è portatore di un io umano. Prima della venuta del Cristo il corpo eterico sporgeva di molto dalla testa fisica, ciò permetteva agli uomini di avere una veggenza crepuscolare che andò esaurendosi sempre più con la venuta del Cristo e dell’Impulso che Egli diede allo sviluppo della coscienza dell’io. Nel libro “Iniziazione” (O.O. n. 10), Rudolf Steiner scrive:

«Il corpo eterico è un organismo di estrema delicatezza e tenuità. Il suo colore fondamentale è assai diverso dai sette colori contenuti nell’arcobaleno. Chi lo può osservare, impara a conoscere un colore che non esiste affatto per l’osservazione dei sensi. È paragonabile al meglio con il colore dei fiori di pesco appena sbocciati … Le particelle del corpo eterico sono nell’uomo in continuo movimento. Innumerevoli correnti lo attraversano in ogni senso. Mediante tali correnti la vita viene alimentata e regolata. Ogni corpo che viva ha un corpo eterico siffatto.  Lo hanno anche le piante e gli animali …Le correnti e i movimenti citati [i Chakra] sono per ora indipendenti dalla volontà e dalla coscienza dell’uomo, come l’attività del cuore e dello stomaco è nel corpo fisico indipendente dalla sua volontà … Quando l’educazione occulta è progredita al punto che i fiori di loto [Chakra] precedentemente descritti cominciano a muoversi, il discepolo ha già effettuato molto di quanto serve a far nascere delle correnti e dei movimenti ben determinati nel suo corpo eterico … Questo sviluppo mira a formare nelle vicinanze del cuore fisico una specie di punto centrale, dal quale partono correnti e movimenti con colori e forme spirituali svariatissimi. Questo centro, in realtà, non è un semplice punto, ma una struttura molto complicata, un organo meraviglioso … Le più importanti di queste correnti vanno però ai fiori di loto. Esse pervadono i singoli petali dei fiori di loto, e ne regolano la rotazione; poi scorrono al di là dalle punte dei petali per perdersi nello spazio esterno [cosmico] (dal libro L’Iniziazione).

Più avanti Rudolf Steiner consiglia comunque che prima di aprire questo Chakra del cuore, suggerisce di formare prima un centro nella testa, un punto provvisorio cui l’allievo possa avere la piena padronanza del suo pensiero intelligente e assennato della testa. Il corpo eterico è dunque secondo la Scienza dello Spirito, l’architetto del corpo fisico, e di ogni specie in cui vi sia la vita, il quale preserva dall’annientamento delle forze fisiche. Se il corpo eterico dovesse abbandonare anche solo per un istante il corpo fisico, ciò comporterebbe la morte immediata dell’uomo e l’anima sperimenterebbe dopo la morte, tutti i ricordi in immagini spaziali della sua vita trascorsa sulla Terra, fino a che esso non scompaia del tutto nell’ elemento eterico del mondo spirituale. Può verificarsi un incidente in cui il corpo eterico può momentaneamente, almeno in parte, uscire dal corpo fisico. In questa situazione, l’uomo potrebbe sperimentare e vedere, come in una specie di premorte le immagini come sopracitato di tutta la sua vita, fino al momento della nascita. Come il corpo fisico è formato da quattro elementi: calore, aria, acqua e solido, così il corpo eterico o, possiamo anche chiamarlo “corpo delle forze formatrici” è formato da quattro eteri cosmici. Questi eteri cosmici si sono formati nell’arco di quattro stati di coscienza o eoni cosmici, cui ebbero inizio con l’antico Saturno, dalla cui sostanza di calore donata dai Troni, sono derivati per compressione i diversi stati di aggregazione eterici attuali formatosi attraverso Saturno, Sole, Luna e Terra. Dal primo stato di coscienza di Saturno nacque l’etere di calore, dal secondo stato di coscienza sul Sole l’etere di luce, da quello sulla Luna l’etere chimico o del suono, infine, sulla Terra nacque l’etere di vita.  Ad essi si aggiungeranno nei prossimi tre stati o eoni cosmici di coscienza, cioè Giove, Venere e Vulcano, altri tre tipi di forze plasmatrici eteriche, cui alla fine dello stato di coscienza di Vulcano il corpo eterico sarà formato da sette forze plasmatrici. Pertanto, gli elementi di calore, aria, acqua e solido, che formano il corpo fisico, sono un riflesso delle forze formatrici del corpo eterico, ossia: «Dall’etere di calore abbiamo l’elemento calore; dall’etere di luce abbiamo il gas o l’aria; dall’etere chimico o sonoro abbiamo l’acqua; e dall’etere di vita abbiamo il solido» (dal libro: “Le forze plasmatrici eteriche” di G. Wachsmuth).

Sergei O. Prokofieff nel suo libro “Il corso dell’anno come via di Iniziazione all’esperienza del Cristo” – “Un esame esoterico delle feste dell’anno” – (Ed. Arcobaleno), scrive: 

«Le quattro specie di eteri che compongono il corpo eterico o vitale dell’uomo, secondo le indicazioni della Scienza dello Spirito, (cf. 21.9.1909 O.O. 114 e 11.6.1910, O.O. 121) sono al contempo il riflesso eterico delle corrispondenti sfere macrocosmiche [del mondo spirituale]. Così l’etere di vita è il riflesso eterico delle stelle fisse (il Devachan Superiore o mondo dell’Intuizione), e l’etere del suono o chimico è il riflesso dell’armonia delle sfere planetarie (il Devachan Inferiore o mondo dell’Ispirazione). Quindi l’etere di luce è il riflesso eterico dell’intero mondo elementare (il piano astrale o mondo dell’Immaginazione). Solo l’etere del calore non ha alcun archetipo macrocosmico e ciò in quanto esso agisce già al limite fra corpo eterico e corpo fisico, e per questo motivo costituisce la base di uno sviluppo e di una libera sperimentazione dell’io individuale da parte dell’uomo». (Vedi schema di seguito).

Possiamo ancora dire che dietro alla nostra volontà umana corrisponde l’etere di calore; dietro al nostro sentimento corrisponde l’etere di luce; dietro al nostro pensare corrisponde il riflesso dell’etere sonoro; e dietro a quello che dà il senso ai nostri pensieri corrisponde l’etere di vita.  Nel libro antroposofico “Il Vangelo di Luca” O.O. 114”, in merito Rudolf Steiner ci rivela:

«Di queste quattro forme di etere, dopo l’influsso luciferico nell’Epoca Lemurica, vennero lasciate a disposizione dell’uomo solo l’etere del calore e l’etere della luce. L’etere del suono e l’etere di vita vennero sottratti all’uomo. Questo è l’intimo senso della narrazione biblica: dopo che gli uomini per l’influsso luciferico ebbero acquistato il discernimento del bene e del male (ciò che si esprime in immagine col gustare dell’albero della conoscenza) venne vietato loro di gustare dell’albero della vita (Genesi 2,6 -7; 3,1- 4; e 3, 22).  Vale a dire che venne tolto loro l’arbitrio di compenetrare l’etere della vita, ossia di sviluppare arbitrariamente il pensiero … Per cui in balia di ogni uomo fu posto da allora in poi l’arbitrio di sviluppare la volontà e il sentire autonomo, come una cosa personale dati in balìa alla Personalità di ogni singolo uomo … Ma questo carattere individuale viene meno appena ascendiamo alla sfera della parola e del pensiero, in quanto entriamo in un elemento universale. Nessuno di noi può crearsi pensieri suoi propri; se infatti i pensieri fossero individuali quanto lo sono i sentimenti, gli uomini non potrebbero comprendersi fra loro. Il pensiero espresso in parole ed il senso del pensiero vennero dunque sottratti all’arbitrio umano e tenuti provvisoriamente in serbo nella sfera degli Dei, per esser dati agli uomini solo più tardi (Ibidem) (Vedi schema in basso).

Questa sottrazione dell’etere sonoro (chimico) e dell’etere di vita, avvenne durante l’Epoca Atlantica, dopo che nell’Epoca Lemurica era avvenuta la separazione del corpo astrale originario lunare, per colpa di Lucifero. L’archetipo eterico umano di questi due eteri superiori sottratti e protetti dagli Dei nel mondo della “Fortezza solare” è rappresentato dall’anima Natanica5, menzionata nel Vangelo di Luca. È il “Figlio di Dio (Jehovah)” che nasce dalla vergine Maria tramite l’adombramento dello Spirito Santo. Affinché fosse possibile al Cristo incorporarsi in un uomo sul piano fisico, occorreva un esemplare umano che avesse in sé non solo un corpo eterico costituito dai quattro eteri originari, ma anche da un corpo astrale puro che non avesse subito la tentazione luciferica. Per questo venne preparato da tempi antichissimi nell’ambito di correnti esoteriche misteriche dell’ebraismo, la possibilità che potesse un giorno incarnarsi un uomo il cui corpo fisico e il corpo eterico, avrebbero avuto la necessaria purezza da permettere la discesa di un Dio pari a Jehovah.  Infatti, nel vecchio Testamento Jehovah rivolgendosi a Mosè dice:

«Per te il Signore, il tuo Dio, farà sorgere in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta come me; a lui darete ascolto! Avrai così quello che chiedesti al Signore tuo Dio, in Oreb, il giorno dell’assemblea …» (Deuteronomio 18: 15).

Jahvè o Jehovah è un Elohah lunare che ha sacrificato la sua natura solare, per contrastare dalla sfera lunare gli spiriti luciferici che operano con le loro forze dal Sole nell’ambito della natura terrestre, dove si manifestano come minerale aurifero. Egli, si presume che sia la guida dei sette Spiriti della Forma o Elohim solari, da cui appunto si è separato per diverse missioni che può solo svolgere dalla sfera lunare. Dietro l’Eloah lunare Jehovah però, ha sempre agito il Cristo quale guida superiore degli Elohim solari, il quale proviene da una sfera oltre i Serafini, ossia dalla sfera di Dio Padre. Il Cristo, quale emanazione di Dio Padre, rappresenta il secondo aspetto della Trinità divina del nostro Zodiaco. Egli opera nel nostro Zodiaco come Dio Figlio e il Suo Essere abbraccia tutte le gerarchie spirituali del nostro sistema solare. Per cui di conseguenza, Egli non solo è la guida delle Entità della prima e della terza gerarchia spirituale, ma è particolarmente la guida superiore della seconda gerarchia, ossia le “Dominazioni, Virtù e le Potestà (Elohim, Exusiai), tramite le quali si è sempre manifestato attraverso tutti i popoli della Terra, con nomi e in luoghi diversi, annunciando la Sua venuta e discesa sulla Terra. Per questo ebbe bisogno che l’anima Natanica o Adamitica (l’anima gemella separata dalle forze eteriche di Adamo), si incarnasse per la prima volta sulla Terra attraverso la Maria di Nazareth, una donna particolare cui era stata preparata attraverso la corrente misterica degli esseni.6   (2. Continua).

Collegno,     aprile 2024                                                            Antonio  Coscia

Note    Antroposofiche

 4    Serghei O. Prokofieff nel libro menzionato “Il corso dell’anno come via di Iniziazione all’esperienza del Cristo” – “Un esame esoterico delle feste dell’anno” colloca secondo la Scienza dello Spirito o antroposofia come abbiamo visto, le quattro specie di eteri che compongono il corpo eterico o vitale dell’uomo, al riflesso eterico di corrispondenti regioni o sfere macrocosmiche come descritte nella tabella schematica. Come possiamo osservare l’etere di calore non ha nessun riflesso macrocosmico per il fatto che egli dice che è già al limite tra corpo eterico e corpo fisico, e per questo motivo costituisce la base di uno sviluppo e di una sperimentazione dell’io individuale da parte dell’uomo. Sergei O. Prokofieff continua dicendo che da questa premessa diventa chiaro il nesso esistente tra l’etere di luce e la luce astrale: infatti il primo è il riflesso eterico della seconda. A questo punto si presenta la domanda: se l’etere di vita è il riflesso della sfera superiore del Devachan o Mondo dell’Ispirazione, allora a quale sfera appartiene il riflesso della luce astrale, giacché essa stessa è un riflesso dei mondi spirituali superiori?  Sergei O. Prokofieff risponde che per trovare l’archetipo della luce astrale, dobbiamo volgerci a una regione ancor più elevata del Devachan Superiore, ossia alla regione macrocosmica del “Budhi” o “Mondo dell’Intuizione”. Questa sfera macrocosmica è conosciuta dal mondo occidentale anche come sfera della “Provvidenza” e dal mondo orientale, come “Cronaca dell’Akasha”. È la regione dove opera direttamente lo Spirito Santo nella “Memoria cosmica dell’universo” (Ibidem, pag. 454).

5      L’Anima Natanica è l’Archetipo spirituale dell’umanità che nel Vangelo di Luca discende dal sacerdote Natan, figlio del re Davide. Essa è conosciuta anche come anima Adamitica per il fatto che venne separata dalla sostanza eterica di Adamo, prima che questi venisse tentato dall’essere arimanico nel suo corpo eterico. Quest’anima Natanica o Adamitica non si è mai incarnata sul piano fisico, ma ha agito fin sul piano eterico terrestre nei misteri antichi dell’indianesimo, come il Signore Krishna amato dal discepolo Arjuna. Poi, come sappiamo dalla Scienza antroposofica, si è incarnato come Gesù di Nazareth attraverso la vergine Maria di Nazareth, quale Messia tanto atteso e predetto dagli antichi Profeti ebraici, in modo da accogliere nel suo corpo astrale l’Altissimo Dio del Sole: l’Io Sono, l’Io Sono.

6    Secondo il Protovangelo di Giacomo, Maria di Nazareth era la figlia di Gioacchino e Anna. La tradizione racconta che i suoi genitori erano senza figli per molti anni e che la nascita di Maria fu considerata un miracolo. Come sappiamo, Maria di Nazareth nacque in Palestina, nella città di Nazareth, da genitori anziani che non potevano avere figli. Il padre, Gioacchino, era sterile e proveniva dalla stirpe di Davide. Un giorno, mentre era in preghiera, Gioacchino fu avvicinato da un Angelo che gli profetizzò che sua moglie Anna avrebbe partorito una figlia, poiché Dio aveva accolto la sua richiesta. Maria fin da bambina venne dedicata al Tempio di Gerusalemme, dove l’interesse dei maestri religiosi esseni la accolse per istruirla, prepararla e educarla, nel ruolo che avrebbe presto assunto quale madre dell’archetipo dell’umanità. Da Essa, infatti, quale puro esemplare femminile celeste attraverso la quale si è manifestata la Divina Sofia, nascerà il “figlio di Dio” per opera dello Spirito Santo. Ciò significa, secondo la conoscenza della Scienza dello Spirito o antroposofia, che Maria di Nazareth avrebbe concepito attraverso un rituale magico antico del Tempio, senza che fosse compiuto l’atto sessuale. Questa pratica magica antica era possibile perché il corpo eterico non era ancora completamente unito al corpo fisico, ma sporgeva ancora di diversi centimetri da esso. Pertanto, lo Ierofante, il maestro iniziatore, faceva addormentare insieme la coppia maschio e femmina e, durante il sonno, aveva il potere di unire l’eterico maschile della donna con l’eterico femminile del maschio, cosicché la donna rimaneva incinta senza compiere l’atto sessuale. Ciò può sembrare inverosimile alla mentalità materialistica odierna, ma ci sono molte cose che gli uomini e la scienza moderna ancora ignorano, fino a quando non svilupperanno l’occhio spirituale interiore che permette loro di vedere oltre la materia solida e leggere nella memoria universale dell’Akasha.



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